Endometriosi e Psicologia

IL DOLORE COME PASSEGGERO DELLA VITA

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In una malattia come l’endometriosi, così come per tutte le altre malattie croniche, il dolore fisico e mentale accompagna costantemente la vita delle donne che ne sono affette.
Spesso, infatti, il dolore viene descritto come uno dei principali e più fastidiosi sintomi diventando un vero e proprio compagno di viaggio all’interno delle attività quotidiane della vita.

Hayes, Strosahl e Wilson* (1999) descrivono attraverso una bella metafora la sofferenza ed i vissuti di una persona affetta da dolore cronico.

Secondo gli autori, ognuno di noi è autista di un proprio autobus chiamato “la nostra vita”.

Ogni giorno durante le corse il nostro personale autobus accoglie e tira sù diversi passeggeri: alcuni sono cordiali, gentili, amichevoli ma di tanto in tanto salgono passeggeri che non ci piacciono, sono arroganti e ci fanno paura.
Nel caso di malattie croniche e nei casi di endometriosi, il  dolore è  come un passeggero che sale ogni giorno, magari non sempre alla stessa fermata ma tutti i giorni si fa vedere.

Con il passare del tempo ci si può rendere conto che i passeggeri spiacevoli siano di più di quelli piacevoli e che si siedano sempre più vicino al posto di guida per poter dare fastidio.
Anche il dolore pian piano è arrivato a sedersi proprio lì davanti senza rispettare gli altri passeggeri.
Inoltre ultimamente il dolore come passeggero dà anche ordini su dove dobbiamo dirigere l’autobus, quale strada prendere e noi per paura iniziamo a seguire i suoi ordini e a fare ciò che lui desidera.

In questo modo ci accorgiamo che l’autobus non segue più il suo percorso originario ma un percorso dove è più facile tirare su passeggeri spiacevoli tipo dispiacere, disperazione, colpa, vergogna, paura.

Ma quello che dobbiamo ricordare è che noi siamo sempre e ancora gli autisti del nostro autobus e sappiamo di poter scegliere noi il percorso.
La scelta è nostra! La scelta è tua!

Allora puoi scegliere di fare una prova: lasciare salire il dolore, lasciarlo urlare contro di te quello che lui vorrebbe come percorso, ma ascoltarlo e basta, poi scegliere di proseguire sulla tua strada. Forse il dolore si farà sempre sentire più forte per cercare di imporsi ma tu sai di poterlo semplicemente ascoltare ma poi decidere di testa tua.
Non chiedergli neanche di lasciare il tuo autobus, semplicemente portalo con te ma sulla strada che scegli tu.
Scegliere di andare avanti con il tuo autobus e guidarlo ovunque vuoi indipendentemente da quali passeggeri salgono.

Questo significa portare il tuo dolore lungo il tuo viaggio!

SIGNIFICATO PSICOLOGICO
Psicologicamente questa metafora insegna ad unire accettazione e impegno, a scegliere che cosa fare e, dunque, a farlo, a scegliere un’azione da mettere in pratica e praticarla.
Passo dopo passo, ricordando che l’unico fallimento sarebbe non muoversi affatto.

Accettazione significa poter vivere con ciò che non si può controllare (come il dolore cronico) anche se è sgradevole e proseguire attivamente la vita desiderata per quanto possibile.
Per ottenere e raggiungere un obiettivo di questo tipo, il sostegno ed il supporto psicologico diventa assolutamente fondamentale per accompagnare la donna verso un percorso di maggior accoglienza e accettazione di un passeggero scomodo come può essere il dolore.

*Hayes, S. C., Strosahl, K. D., & Wilson, K. G. (1999). Acceptance and commitment therapy: An experiential approach to behavior change. New York, Guilford.

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