Endometriosi e Psicologia

LA BATTAGLIA CON IL DOLORE CRONICO

Scacchi

Con una malattia come l’endometriosi, spesso le donne incontrano il dolore come sintomo fisico principale e più pesante.
Considerando che dal punto di vista corporeo il dolore risulta di frequente essere cronico, anche la mente si trova a dover affrontare una sofferenza psicologica nel tentativo di fare fronte alla sua presenza all’interno delle proprie attività giornaliere.

Secondo Hayes, Strosahl, Wilson* (1999), la nostra vita con il dolore cronico può essere paragonata al gioco degli scacchi.

Ogni pezzo rappresenta un aspetto della nostra vita mentale (emozioni, sensazioni, pensieri..) e agisce muovendosi e spostandosi  in maniera specifica ma sempre nello stesso modo, esattamente come i singoli pezzi degli scacchi.
Tutti i pezzi si dividono in due squadre.
Da un lato i pezzi neri: i pensieri e le emozioni cattive, le paure, le preoccupazioni, l’ansia, il dolore, i dubbi. Dall’altro lato si schierano i pezzi bianchi: i pensieri e le emozioni buone, la fiducia, la speranza, l’ottimismo.

Le due squadre si trovano costantemente a combattere una guerra tra di loro, attraverso diverse battaglie e partite quotidiane, con lo scopo di battersi e vincere l’una sull’altra.
In certi giorni sembrano vincere i bianchi quando le giornate sembrano andare bene, lisce e tutto assume una prospettiva più rosea.  In altri giorni la battaglie e le partite vengono vinte dai pezzi neri, quando la paura e lo sconforto prendono il sopravvento sulla nostra mente e sulla nostra vita.
Ma la battaglia e le partite non finiscono mai, giorno dopo giorno i pezzi e le squadre continuano a scontrarsi e combattere.

In particolare queste squadre si trovano a combattere LA BATTAGLIA SUL DOLORE: i pezzi bianchi lottano per i nostri sogni e per la vita che vorremmo ottenere mentre i pezzi neri portano avanti tutte le idee, le paure e le regole che il dolore ha creato nella nostra mente limitando le nostre attività.
In questa battaglia in quanto essere donne, ci poniamo un giorno più da una parte (quando diamo spazio alla speranza) e un giorno più dall’altra (quando diamo spazio alle paure) senza finire mai.

Ma la verità è che ognuno dei pezzi di questa scacchiera è parte di noi e quando si va in guerra contro se stessi si perde sempre!

Se si considera il dolore come un nemico, ogni volta che lo si combatte, si combatte contro se stessi!
Ogni volta che infieriamo contro il dolore non facciamo altro che colpire noi stessi e in questa battaglia perderemo sempre perché ogni pezzo è parte di noi.

La possibile alternativa, in questa continua battaglia, dal punto di vista psicologico, consiste nell’ESSERE LA SCACCHIERA.
Essere la scacchiera, invece che prendere le parti di una squadra o dell’altra, offre un modo di abbandonare la guerra contro noi stessi. Imparare a guardare questa battaglia sul dolore senza esserne coinvolti ma soltanto essendone consapevoli.
Diventare la scacchiera e osservare quello che fanno i pezzi.

Questo porta a livello psicologico ad un iniziale processo di possibile accettazione della presenza del dolore all’interno della propria vita. Non è certo un compito semplice ma un lavoro che sarà possibile svolgere attraverso un vero e proprio percorso terapeutico.

*Hayes, S. C., Strosahl, K. D., & Wilson, K. G. (1999). Acceptance and commitment therapy: An experiential approach to behavior change. New York, Guilford.

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