Endometriosi e Psicologia

ENDO BELLY: GONFIORE E RISVOLTI PSICOLOGICI

Endo belly

ENDOMETRIOSI: tessuto simil endometriale invade gli organi circostanti come le ovaie, le tube, l’intestino, la vagina, la vescica.
ADENOMIOSI: chiamata anche “endometriosi interna”. Tessuto endometriale che invade il tessuto muscolare dell’utero stesso.

In entrambe queste patologie (che spesso coesistono) tra i sintomi più frequentemente presenti troviamo il gonfiore addominale.
In inglese questo gonfiore addominale tipico della malattia viene definito ENDO BELLY ovvero PANCIA DA ENDOMETRIOSI.
Questa definizione sottolinea proprio la caratteristica tipica della pancia delle donne che soffrono di questa patologia.
Non è un semplice gonfiore dovuto ad una abbuffata o ad aria nell’intestino. È un gonfiore diverso e spesso costante causato dalle condizioni di malattia dell’utero. Utero che spesso si presenta come ingrossato rispetto alle condizioni normali.
Inoltre lo stato infiammatorio che l’endometriosi e l’adenomiosi portano con loro contribuisce ad aumentare questo effetto.

“Sembro una donna incinta!”.
Questa è la sensazione fisica di chi si trova ad osservare l’endo belly su se stessa. E sembrare incinta quando non lo si è neanche lontanamente non è per nulla una sensazione piacevole.

Risvolti psicologici
La prima e principale emozione connessa a questa problematica è sicuramente la vergogna. Con se stesse e con gli altri. Ci si vergogna di apparire in un corpo “fuori forma”, ci si vergogna dei vestiti troppo stretti o del costume da bagno, ci si vergogna di una pancia che sembra un palloncino.
Anche l’imbarazzo è un’emozione che frequentemente ci si trova a provare. Soprattutto quando ci si deve fermare a spiegare a qualcuno di esterno che quella pancia non è dovuta ad una gravidanza ma ad un problema fisico. Non è divertente e non è piacevole doversi obbligatoriamente confrontare o giustificare con il mondo esterno.
Altra difficoltà è quella di osservare un corpo che sfugge al proprio controllo e che cambia per colpa della malattia senza che si abbia il “potere di gestirlo”. Il rischio maggiore è quello di non riconoscersi e non accettare più la propria immagine allo specchio.
La pancia focalizza tutte le attenzioni e si tende a dimenticare la bellezza del resto del corpo.

Prenditi cura di te
Riuscire a comprendere che questo aspetto fa parte di una difficoltà fisica che si sta vivendo sicuramente aiuta a sentirsi meno in colpa. Curare l’alimentazione e il movimento può aiutare a mantenere in ogni caso un equilibrio fisico che ti faccia sentire meglio. Psicologicamente però, puoi un passo alla volta imparare a ritrovarti anche in un corpo modificato e diverso da come lo vorresti o da come dovrebbe essere. Riconoscerti e amarti allo specchio, indipendentemente dalla grandezza della tua pancia deve essere un obiettivo fondamentale da poter raggiungere.

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