Endometriosi e Psicologia

ENDOMETRIOSI E GRAVIDANZA: ASPETTI PSICOLOGICI

endo e gravidanza

La gravidanza è un momento cruciale e delicato nella vita di ogni donna.

Nella maggior parte dei casi e delle storie, le donne sviluppano un forte senso di maternità già nel momento in cui si trovano anche soltanto ad immaginare o desiderare una gravidanza.
Ci sono donne che sviluppano tale sentimento e desiderio fin dall’adolescenza, altre che lo percepiscono e manifestano in età più adulta, ma in ogni caso l’idea precede sempre le azioni portando con sé con un grande carico emotivo.
Queste emozioni forti ed intense risultano certamente piacevoli quando le cose vanno bene e tutto scorre liscio; diventano invece altamente difficili da gestire autonomamente quando il percorso incontra delle difficoltà e la gravidanza tarda ad arrivare.

L’endometriosi è purtroppo una malattia che implica e causa problematiche anche in questo ambito. Il concepimento spesso risulta complicato e difficoltoso.

Troviamo casi in cui la coppia fatica a raggiungere una gravidanza naturale perché la presenza di endometriosi ostacola il concepimento.
Altre coppie dopo svariati tentativi, cerca il sostegno nelle tecniche di fecondazione assistita (omologa o eterologa).
Coppie che scelgono l’adozione, coppie che scelgono l’affido e coppie che sono costrette a rinunciare alla gravidanza ed alla genitorialità.

In tutti questi casi la donna si trova a dover affrontare delle sfide emotive interiori davvero importanti.

Nell’ipotesi migliore in cui la donna riesce a restare incinta, spesso si scatenano emozioni di preoccupazione e paura (maggiori rispetto alle altre donne) nella speranza che la malattia permetta di  vivere i nove mesi di gestazione in maniera serena e senza complicazioni.

Nei casi in cui invece la gravidanza tarda ad arrivare si scatenano altri tipi di problematiche emotive.

In primo luogo si cerca di accettare che il proprio corpo “non funziona” alla perfezione e che quindi ci potranno essere problemi o difficoltà nel raggiungere e nel gestire la gravidanza.
In  secondo luogo possiamo trovare la difficoltà nell’accettare l’intervento di un aiuto  esterno che possa favorire il concepimento, abbandonando l’idea di un concepimento “naturale”.
Ci si trova spesso, inoltre, a dover fare i conti con il concetto di fallimento dei tentativi, naturali o artificiali, cercando di mantenere uno stato di benessere ed equilibrio interiore non sempre facili da ottenere.
Un’ulteriore difficoltà in questo percorso di ricerca di una gravidanza riguarda tutte le emozioni relative alla rabbia, alla frustrazione, all’impotenza, all’ingiustizia e all’invidia (benevola) nei confronti del destino, della vita e delle altre donne che riescono a restare incinte in pochi mesi. Spesso queste emozioni, per quanto totalmente naturali e giustificate, creano sensi di colpa e di vergogna nella donna che le prova, andando ovviamente a peggiorare lo stato di salute mentale generale.

La cosa fondamentale dal punto di vista del sostegno psicologico riguarda principalmente due punti: non farsi sovrastare dal pensiero che se la gravidanza non arriva, allora si è donne a metà e riuscire ad accogliere e accettare tutte le emozioni che si presentano senza che queste prendano il sopravvento in maniera negativa.
Imparare che è solo una parte del corpo a non funzionare e non l’intera persona, permette alla donna di osservare i propri limiti ma contemporaneamente riconoscere anche le proprie risorse.
Riuscire a valutare i propri stati emotivi considerandoli come normali e accettandoli all’interno della propria vita, aiuta ad evitare di perdere l’equilibrio interiore.

Infine un ultimo fondamentale punto del lavoro psicologico in relazione alla gravidanza, riguarda l’elaborazione del lutto nei casi in cui la coppia e la donna si deve arrendere alla mancanza della genitorialità. In questi casi si elabora una vera e propria perdita: la perdita del desiderio, dell’immagine, dell’idea che si era sempre avuta di poter essere genitori e di poter vivere i nove mesi della gravidanza.

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