Endometriosi e Psicologia

AFFRONTARE LE DIFFICOLTÀ SUL POSTO DI LAVORO

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L’endometriosi in quanto patologia ginecologica cronica, porta con sé svariati sintomi fisici e diverse possibili difficoltà psicologiche.
Tra i sintomi fisici troviamo al primo posto sicuramente il dolore: dolore pelvico, dolore lombare, dolore agli arti, dolore all’evacuazione, dolori durante i rapporti sessuali e dolori più specifici a seconda dei singoli casi.
Tra le difficoltà psicologiche troviamo la gestione delle emozioni, il controllo degli stati di ansia, gli sbalzi d’umore, le problematiche relazionali con l’esterno e con il proprio mondo interiore.
Spesso l’insieme di queste problematiche crea sofferenza cronica e uno stato di stanchezza fisica e psichica non indifferente.

Tutto questo si riflette nella vita della donna ed in particolare nella sua vita lavorativa.
Non è semplice, infatti, dover affrontare ed occuparsi delle proprie mansioni lavorative mentre il corpo e la mente soffrono.

Vediamo insieme quali sono le principali difficoltà (anche se ce ne possono essere ulteriori) che una donna affetta da endometriosi può dover vivere in relazione alla propria attività lavorativa.

In primo luogo spesso si perdono giorni di lavoro a causa dei dolori, trovandosi a dover chiedere, quando possibile, svariati giorni di malattia al proprio datore di lavoro. In casi di lavori indipendenti, dove la malattia non è possibile, si perdono giorni di attività con la relativa perdita economica.
Collegato a questa prima difficoltà troviamo la seconda problematica ovvero quella di dover ridurre i propri orari lavorativi sempre in conseguenza alla presenza di dolori, alla stanchezza cronica e allo stato di sofferenza generale. Ridurre i propri orari coincide con una perdita economica che può diventare certamente rilevante.

In alcuni casi la donna può doversi trovare a dover cambiare e modificare la propria attività lavorativa, scegliendo un’attività che includa minori sforzi fisici o comunque attività più “leggere”. Questo può significare dover cercare un lavoro diverso oppure chiedere al proprio datore di essere ricollocata in mansioni differenti.

Nei casi più severi, quando i sintomi della malattia risultano essere più invadenti ed invalidanti, il rischio può essere quello di perdere o dover abbandonare la propria attività lavorativa con le evidenti conseguenze sul piano psicologico, sociale ed economico.

In tutti questi casi la difficoltà che si riscontra in maniera più diffusa risulta sempre essere quella di dover dare motivazioni, giustificazioni e spiegazioni ai propri colleghi e al proprio datore di lavoro. Questo può diventare, nel corso del tempo, un motivo di maggior stanchezza per la donna che non sempre riesce a trovare dall’altra parte persone pronte ad ascoltare, comprendere e capire. A questo si aggiunge che non sempre sia piacevole dover raccontare una parte del proprio mondo interiore a persone estranee con conseguenti sentimenti di vergogna o imbarazzo.

Quando ci si trova di fronte ad una o più di queste problematiche, un supporto psicologico può essere d’aiuto nella gestione degli stati emotivi che queste situazioni implicano, cercando di affrontare con maggior equilibrio e serenità le paure, i vissuti di cambiamento e le sensazioni interiori che vengono percepiti dalla donna.

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