Endometriosi e Psicologia

ENDOMETRIOSI E PMA: IMPLICAZIONI PSICOLOGICHE

PMA

PMA: PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA, LE DIFFERENTI PROCEDURE E GLI ASPETTI PSICOLOGICI

Molto frequentemente le donne affette da endometriosi insieme ai propri compagni e mariti si trovano a dover affrontare una sfida personale e di coppia che porta loro ad intraprendere i percorsi di procreazione medicalmente assistita dopo i tentativi falliti nel raggiungimento di una gravidanza in maniera naturale.

Per Procreazione Medicalmente Assistita si intendono tutte quelle procedure e trattamenti messi in atto per ottenere il concepimento quando questo non avviene in maniera spontanea.

Si parla di PMA omologa quando i gameti appartengono alla coppia, mentre si parla di PMA eterologa quando uno od entrambi i gameti appartengono ad un donatore/donatrice esterno alla coppia.

Vengono distinti tre diversi livelli di tecniche di procreazione assistita:

  • Primo livello: inseminazione intrauterina (IUI). In questo caso avviene l’introduzione del liquido seminale all’interno della cavità uterina e l’induzione dell’ovulazione multipla nella donna. Con questa tecnica, il grado di intrusività è minore rispetto alle tecniche di livello successivo.
  • Secondo livello: fecondazione in vitro e trasferimento embrionale (FIVET), iniezione introcitoplasmatica degli spermatozoi (ICSI) e trasferimento intratubarico dei gameti (GIFT). Queste procedure richiedono anestesia locale .
  • Terzo livello: procedure maggiormente intrusive che necessitano di anestesia generale, intubazione o laparoscopia.

Le tecniche maggiormente utilizzate in donne affette da endometriosi sono le tecniche di secondo livello ed in particolare la FIVET.

Aspetti psicologici

Dal punto di vista psicologico molteplici sono gli aspetti emotivi e relazionali coinvolti nella decisione di intraprendere la strada della PMA.
Prima tra tutti, nel momento in cui una coppia si avvicina alla PMA, troviamo la tematica dell’imperfezione e lo scontro con l’immagine ideale e normale di concepimento, gravidanza e genitorialità.
Spesso la donna e la coppia tende inevitabilmente a confrontarsi con una condizione che si scosta da ciò che è ritenuto essere “la normalità” vivendo emozioni contrastanti rispetto ad un processo che può essere visto come non comune, non spontaneo, non naturale.
Il concepimento perde la sua caratteristica di intimità per diventare un momento condiviso con medici e personale sanitario. La PMA infatti richiede in qualche modo di venire a patti con una perdita o quanto meno riduzione della propria privacy e contemporaneamente del controllo del concepimento.
La coppia deve accettare l’idea di delegare, almeno in parte, a persone esterne il ruolo di protagonista nel processo di procreazione.

Questa tematica ha un impatto psicologico molto forte nella coppia e scatena imponenti emozioni.
Solitamente le sensazioni ed emozioni più comuni nelle donne sono rabbia, frustrazione, ansia, stress, delusione, tristezza e stati depressivi. Gli uomini, invece, pur provando emozioni di frustrazione e rabbia, tendono ad essere più razionali ed ottimisti rispetto al percorso da intraprendere.
Molto probabilmente queste differenze di atteggiamento possono dipendere dal fatto che la parte femminile vive un coinvolgimento più intenso specialmente a livello fisico.

Accanto a queste emozioni, nelle coppie che affrontano la PMA troviamo una paura molto maggiore ed intensa rispetto alla possibilità di una perdita e di un aborto. Questo accade perché le gravidanze frutto di procreazione sono fortemente investite di aspettative e motivazioni.

Infine l’intero percorso e trattamento è sicuramente considerato abbastanza lungo e talvolta anche estenuante, questo rischia di influire negativamente sui livelli di stress della coppia, sulla sessualità coniugale e sull’equilibrio familiare.

L’aiuto psicologico si pone lo scopo di poter accompagnare le donne e le coppie in questa scelta e durante tutte le tappe ed i passaggi di questo percorso per garantire un clima di maggior serenità e benessere generale.

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