Endometriosi e Psicologia

PMA ETEROLOGA: SCELTA E ASPETTI PSICOLOGICI

PMA ETEROLOGA

Per Procreazione Medicalmente Assistita si intendono tutte quelle procedure e trattamenti messi in atto per ottenere il concepimento quando questo non avviene in maniera spontanea.

Si parla di PMA omologa quando i gameti appartengono alla coppia, mentre si parla di PMA eterologa quando uno od entrambi i gameti appartengono ad un donatore/donatrice esterno alla coppia (donazione di ovociti e/o spermatozoi).

La scelta di procedere con le tecniche di procreazione tramite donazione è sicuramente una scelta non semplice che la coppia si trova ad affrontare nel momento in cui questa prospettiva gli viene proposta.
Solitamente si giunge a tale decisione in seguito a diversi passaggi connessi a differenti processi emotivi e psicologici.

Un primo passaggio si ha nel momento in cui la coppia si inizia a rendere conto che i tentativi effettuati tramite PMA omologa sono falliti. Spesso si parla di svariati tentativi non andati a buon fine.
In questo periodo le emozioni sono altalenanti tra l’idea di voler continuare a provare (nonostante i sacrifici) all’idea della rassegnazione e perdita di speranza. Nelle donne si riscontrano forti emozioni di ira e di rabbia verso la propria femminilità e verso le altre donne che riescono a concepire con molta facilità.
Può iniziare ad insinuarsi il pensiero di essere una “donna incompleta”.

Successivamente ai tentativi falliti inizia a prendere piede la rinuncia al figlio biologico e l’apertura alle tecniche eterologhe.
Questo passaggio implica spesso emozioni di fallimento, perdita e disperazione che devono essere accettate ed elaborate per poter andare avanti. La perdita dell’idea di un figlio geneticamente proprio è sicuramente un lutto a tutti gli effetti che dovrebbe sempre essere sostenuto da un supporto psicologico.

Superato questo momento, la coppia vive un periodo in cui riesce  lasciarsi andare aprendo una porta ad una nuova via e ad una nuova speranza.

Come ultimo passaggio la coppia comincia il processo di elaborazione e di accoglienza del donatore o della donatrice (che restano sempre anonimi).
In questa fase le paure e le ansie connesse al legame che il proprio figlio potrebbe avere con il donatore, vengono superate da un apprezzamento per il dono che si riceverà.

In molti casi di PMA eterologa il dubbio maggiore riguarda la possibilità di non riconoscere il figlio come proprio. In realtà questi timori tendono mano a mano a scemare con il passare del tempo e con il progredire della gravidanza.
I bambini nati da questi percorsi vivranno, si appassioneranno e ameranno le esperienze proposte dai propri genitori, esattamente come qualunque altro bambino.
È vero che il concepimento è avvenuto grazie a materiale genetico esterno ma è altrettanto vero che senza la coppia genitoriale i gameti non si sarebbero trasformati creando una vita.
L’aspetto genetico è soltanto una piccola parte di un processo molto più ampio. Il legame genitoriale si crea e si costituisce giorno dopo giorno esattamente come per una gravidanza ed un figlio “naturale”.

Viste le differenti sfide emotive che questo percorso pone alla donna e alla coppia, è evidente come un valido sostegno psicologico possa favorire un processo di scelta maggiormente sereno e libero da preoccupazioni, ansie o paure eccessive. È quindi sempre consigliato potersi affidare ad un professionista che possa accompagnare durante tutta la strada di questo lungo, faticoso ma sicuramente bellissimo percorso.

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